L’Ordine è il sacramento grazie al quale la missione affidata da Cristo ai suoi Apostoli continua ad essere esercitata nella Chiesa sino alla fine dei tempi: è, dunque, il sacramento del ministero apostolico. Comporta tre gradi: l’Episcopato, il presbiterato e il diaconato.
Il «mistero» dell’Ordine sacro
Il mistero, ossia l’evento soprannaturale di grazia che si nasconde sotto i segni visibili del sacramento dell’Ordine sacro, lo possiamo cogliere in tre eventi evangelici di somma importanza: la scelta dei Dodici (Mt 10, 1-4), l’istituzione dell’Eucaristia (Mt 26, 26-29), il mandato missionario (Mt 28, 19-20 ). Tali eventi contengono in nuce i contenuti essenziali del ministero sacerdotale, trasmesso nei secoli mediante la sacra Ordinazione.
La scelta dei dodici Apostoli
Il Signore chiama intorno a sé molti discepoli i quali aderiscono a Lui mediante la fede nella Sua parola di salvezza e ricevono il battesimo, che fin dai primi giorni dell’attività pubblica del Signore viene amministrato per ordine del Signore stesso (Gv 3,22). La fede e il battesimo uniscono misticamente i discepoli col Maestro e i tralci alla Vite vera. I discepoli stessi poi vengono inviati in missione e collaborano col Signore nell’annunzio del Regno di Dio (cfr. Lc 10): é l’inizio della Chiesa, il corpo mistico di Cristo e il popolo di Dio, sale della terra e luce del mondo.
Ben presto il Signore, dopo una notte di orazione (cfr. Lc 6,12), tra i suoi discepoli ne scelse Dodici, il dodici Apostoli, «perché stessero con lui e per mandarli a predicare». Infatti nel santo Vangelo si dice:
Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demoni (Mc 3, 14-15).
In tal modo gli Apostoli sono costituiti: Maestri con l’autorità del Cristo, Sacerdoti nella persona di Cristo, Pastori in nome di Cristo.
Questo triplice ed inscindibile ministero viene pure comunicato a coloro che ricevono E’ importante cogliere l’importanza straordinaria di questa scelta da parte del Signore alla quale si prepara con un’intensa preghiera, quasi concordando col Padre il gesto ineffabile dell’elezione. Da questo momento la Chiesa riceve una sua connotazione essenziale e indefettibile, connessa con il suo stesso ‘essere’ e con il suo carattere apostolico e gerarchico. Infatti con l’elezione dei dodici Apostoli nasce la sacra gerarchia, quale strumento visibile della presenza e dell’azione invisibile del Signore come unico maestro, unico capo e unico sommo sacerdote del suo popolo. Per questo il Signore potrà affermare: «Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato» (Lc 10, 16). Ed é così che, dopo la chiamata, i Dodici diventano il normale tramite per aver accesso al Signore, sia durante la vita pubblica del Maestro, sia dopo la risurrezione e soprattutto dopo la Pentecoste, fino alla fine dei tempi. Non a caso nel Credo si professa la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica.
Nel racconto evangelico inoltre si rilevano pure i due fondamentali incarichi che il Signore conferisce ai dodici Apostoli: «perché stessero con lui e per mandarli a predicare» (Mc 3, 14-15).
L’intimità con Cristo é essenziale quanto il ministero apostolico. I due aspetti non si possono separare, anzi sono interdipendenti, come il fiume scaturisce dalla sorgente. Stando sempre col Signore gli Apostoli ricevono il suo pensiero divino e sono pervasi dal flusso della sua grazia che li forma all’imitazione della sua stessa vita. Gli Apostoli rimanendo sempre sotto lo sguardo del loro maestro divengono «alter Christus» per cui saranno il riferimento autorevole per la comunità cristiana, soprattutto dopo l’Ascensione di Gesù.
Inoltre, ad un titolo superiore ai discepoli, gli Apostoli sono mandati a predicare e scacciare i demoni. In questa breve indicazione di incarico vi é raccolta la radice stessa del Magistero apostolico assolto con la stessa autorità di Cristo e dell’esercizio del ministero relativo ai Sacramenti che infonde la grazia nel cuore dei credenti e li libera dal potere del Maligno.
E’ importante osservare l’importanza del momento contemplativo dello «stare con Cristo» in quanto da un lato fonda la fruttuosità del ministero apostolico-sacerdotale, che senza la grazia del Signore diventa sterile, e dall’altro consente quella perfezione dello stato sacerdotale che non é legata alle concrete contingenze pastorali di esercizio pratico del ministero, ma resta intatta, anzi si accresce, nella situazione estrema di un sacerdote ormai inabile al ministero, ma pur sempre scelto da Cristo per sempre e reso più prossimo al mistero della sua croce.
«Fate questo in memoria di me»
Il momento supremo del mistero dell’Ordine sacro sta nel cenacolo, quando il Signore istituì il sacrificio incruento della croce, offendo al Padre il suo Corpo e il suo Sangue e donandosi in cibo e bevanda sotto il velo del Sacramento.
Il Concilio Tridentino afferma con chiarezza dogmatica e con rigore definitorio che con le parole «Fate questo in memoria di me», il Signore consacrò i suoi Apostoli sacerdoti della nuova ed eterna alleanza per l’offerta del Sacrificio sacramentale fino alla fine del mondo:
Se qualcuno dirà che con le parole: Fate questo in memoria di me, Cristo non ha costituito i suoi apostoli sacerdoti o non li ha ordinati perché essi e gli altri sacerdoti offrano il suo corpo e il suo sangue: a. s. (Decreto sul Sacrificio della Messa, Can. 2°).
L’offerta del Sacrificio eucaristico e l’amministrazione del santissimo Sacramento costituisce il vertice supremo del ministero apostolico. Mediante il sacramento dell’Ordine tale sublime potestà viene trasmessa agli uomini scelti e consacrati da Dio stesso mediante l’azione liturgica stabilita e celebrata dalla Chiesa.
Quella centralità che é propria del Sacrificio pasquale nella vita del Signore si riflette nella centralità della Messa nella vita di ogni sacerdote e di tutto il popolo di Dio. La sostanza e la finalità ultima del ministero apostolico, conferito dal Signore e trasmesso mediante il sacramento dell’Ordine, é in primo luogo l’abilitazione soprannaturale all’offerta dell’unico Sacrificio redentore, in ogni luogo e in ogni tempo, fino all’avvento del Signore nella gloria.
Il triplice mandato apostolico
Per avere un quadro completo del ministero affidato agli Apostoli e trasmesso poi ai loro successori, é necessario considerare i contenuti del mandato missionario che il Signore diede poco prima della sua Ascensione:
Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato (Mt 28, 19,20).
Come si può notare si tratta di un triplice ministero, che la Chiesa nei suoi documenti ha descritto con termini teologici specifici: munus docendi, munus santificandi e munus reggendi.
Infatti:
- predicate il vangelo a tutte le nazioni… (ufficio magisteriale);
- battezzandole nel nome del Padre… (ufficio sacramentale);
- insegnando loro ad osservare… (ufficio pastorale).
l’ordinazione sacra, secondo i tre gradi propri dell’Ordine sacro.
I tre eventi evangelici esaminati ci offrono gli ingredienti essenziali del mistero del sacramento dell’Ordine: – l’istituzione della sacra gerarchia con l’elezione dei Dodici; – il duplice aspetto del ministero: contemplativo e attivo; – il cuore del ministero nella celebrazione eucaristica; – la triplice potestà: magisteriale, sacerdotale e pastorale.
Per una comprensione completa ed equilibrata del mistero proprio del sacramento dell’Ordine é dunque necessario tenere presenti e unite tutte queste componenti fondamentali chiaramente presenti nei Vangeli.